Accade, a volte, che un contribuente si ritrovi a pagare delle sanzioni anche piuttosto salate a causa di una negligenza provocata dal suo commercialista. In base alla sentenza n. 3/10/12 della Ctr Puglia, tuttavia, il cittadino, che ad esempio ha omesso di presentare la dichiarazione dei redditi per un fatto imputabile al consulente cui si è rivolto, non è soggetto a sanzione. Ad una condizione però: che il cliente dimostri di aver sporto denuncia nei suoi confronti. Secondo il Tribunale, infatti, per evitare multe da parte dell’Agenzia delle Entrate, non è necessario che la responsabilità del commercialista sia già stata accertata dal giudice penale, ma ad alcune condizioni. Vediamo meglio insieme perché e dove denunciare un commercialista negligente.
Dove denunciare un commercialista e a quali condizioni
E’ sufficiente dare l’incarico ad un consulente per concedergli di sostituirsi alla nostra persona nella compilazione dei modelli fiscali e nella loro presentazione. Pertanto, se il professionista commette un errore, che lo voglia ammettere o no, è come se sbagliassimo noi stessi. Nulla tuttavia ci proibisce di agire legalmente contro il nostro consulente scorretto o poco capace per farci restituire le somme pagate ingiustamente. In questo caso le strade da percorrere sono due: informare dell’accaduto l’ordine dei dottori commercialisti o agire in giudizio per la restituzione di quanto pagato a causa sua.
Ma quali sono gli errori più comuni cui può andare incontro un commercialista?
Il consulente ad esempio può aver ritardato nel versamento di tributi, imposte o tasse, presentato in modo errato dichiarazioni o comunicazioni, avervi indotto a strutturare operazioni societarie in evasione d’imposta o anche avervi fornito consigli lesivi che vi si sono poi ritorti contro. Se siete nella piena consapevolezza che il vostro commercialista abbia agito in mala fede o con scarsa professionalità, avete dunque il diritto di sporgere regolare denuncia alle Autorità. Una mancata querela, infatti, vi costringe al pagamento delle somme che vi sono state imputate o al mancato risarcimento di quelle già versate.
Se, infatti, il commercialista ha commesso un reato (come nel caso dell’esercizio abusivo della professione) che ha provocato ai danni del suo cliente, quest’ultimo potrà evitare le multe dell’Agenzia delle Entrate solamente se sporge regolare denuncia contro il proprio consulente. È indispensabile, tuttavia, che tale querela sia formalizzata dallo stesso cliente anche se altri vi hanno già provveduto. Badate bene, infatti, che qualora il professionista sia condannato in sede di giudizio, ma a seguito di una denuncia presentata da soggetti differenti dal suo cliente, quest’ultimo non potrà in alcun modo evitare le sanzioni a suo carico.
Riepilogo: ecco cosa fare per denunciare un commercialista e a chi rivolgersi
Riepilogando, quindi, sebbene sia vero che querelare il commercialista possa essere una scelta fatta sulla base della possibilità di ottenere il recupero delle somme versate in modo errato, la denuncia diventa indispensabile se si vogliono evitare le sanzioni previste dall’Agenzia delle Entrate. Stando infatti all’orientamento della giurisprudenza, in caso di ritardata o omessa presentazione della dichiarazione dei redditi da parte del professionista, il responsabile delle sanzioni resta sempre e comunque il cliente, che è tenuto a vigilare sull’esatto svolgimento dell’incarico da parte del suo commercialista. Le responsabilità del contribuente tuttavia decadono (e con esse anche le multe emesse dall’Agenzia delle Entrate) solo dopo l’avvenuta denuncia a danno del commercialista. Denuncia da inoltrare alle Autorità competenti (Procura della Repubblica o Carabinieri) e dal cliente in persona.