Diventare avvocato: sempre più difficile?
L’attuale riforma dell’avvocatura in discussione in questo periodo al Senato prevede, tra le diverse proposte, una maggiore selettività nell’ingresso alla professione. Oltre al lungo praticantato di due anni e all’esame di abilitazione si dovrà superare anche un test preliminare per l’iscrizione all’albo dei tirocinanti ed essere tenuti a frequentare, durante il praticantato, corsi formativi tenuti dagli ordini. Quindi, considerando questi ultimi sviluppi, risulta meno semplice intraprendere la professione forense e in tanti si chiedono a quale età si diventa avvocato. Di seguito cercheremo d’illustrarvi brevemente tutte le tappe fondamentali che vi introdurranno nell’affascinante mondo dell’avvocatura.
A quale età si diventa avvocato?
Se avete intenzione di diventare avvocato, non è indispensabile aver intrapreso prima degli studi umanistici. E’ vero che la conoscenza del latino può essere utile per comprendere e memorizzare determinati termini ma ciò non è assolutamente vincolante. Per quanto riguarda l’università, invece, è necessario iscriversi alla facoltà di giurisprudenza.
Il percorso di studi per diventare avvocato
Il percorso di studi attualmente prevede un corso di cinque anni (la cosiddetta “laurea magistrale”) strutturato in una laurea triennale, della durata di 3 anni, e di una laurea specialistica, di 2 anni. Tuttavia c’è da dire che non sempre gli studenti riescono a terminare il loro percorso universitario entro i 5 anni previsti. Dopo la laurea, inoltre, bisogna compiere il tirocinio legale (o praticantato) da svolgere presso lo studio di un avvocato iscritto all’albo professionale da almeno 5 anni.
Il Tirocinio
Il tirocinio invece dura 18 mesi e se il tirocinante ha conseguito un diploma di specializzazione potrà concludere la pratica forense in un anno. Il tirocinio tuttavia non è incompatibile con un’altra attività lavorativa subordinata privata o pubblica, purché tale lavoro non comprometta lo svolgimento del tirocinio.
Il neolaureato inoltre può scegliere di svolgere il praticantato presso l’Avvocatura dello Stato, i Comuni, enti pubblici o uffici giudiziari. In questi casi specifici, però, il tirocinio ha una durata di 12 mesi e i restanti 6 mesi devono essere svolti presso lo studio di un avvocato. E’ bene ricordare che il praticante, oltre alla partecipazione alle udienze, è tenuto a frequentare lo studio legale per almeno 15 ore settimanali.
Durante il periodo del tirocinio, tra l’altro, l’aspirante avvocato non ha diritto a percepire alcun compenso ma solo il rimborso delle spese sostenute per conto dello studio legale. Trascorsi i primi sei mesi di praticantato, invece, al praticante può essere riconosciuto un compenso commisurato all’apporto effettivo, stabilito dal proprio datore di lavoro.
L’esame di abilitazione professionale
Una volta concluso il tirocinio, il praticante deve sostenere l’esame di abilitazione professionale che, in caso di esito negativo, può essere ripetuto tutte le volte che si desidera. Per svolgere il tirocinio o per diventare avvocato infatti non esistono limiti di età. Per tale ragione, se avete intenzione di intraprendere l’attività forense ma non siete più giovanissimi, non temete: potrete comunque realizzare il vostro sogno.
Riepilogo
Se volete sapere a quale età si diventa avvocato, dovete tenere in considerazione numerosi fattori. Innanzitutto molto dipende dall’età in cui ci si iscrive alla facoltà di giurisprudenza, da quanto tempo si impiega a sostenere tutti gli esami e da quanto ne occorre per la preparazione della tesi. Superato anche questo scoglio, poi, bisognerà sostenere l’esame di Stato e, se si decide di seguire un praticantato, i tempi per entrare di diritto nella professione forense si allungano.
In definitiva, come avviene per la maggior parte delle facoltà, alcuni studenti si laureano a 23 anni, altri a 30 e altri ancora a 40 o più.