La figura del dottore commercialista
Chi è il commercialista e quali sono i suoi compiti
In questo articolo scopriremo a che età si diventa commercialista, ma prima vediamo qual è il ruolo di un commercialista. Diventare commercialista richiede impegno e sacrificio costante, prerogative da perseguire anche una volta che si è ottenuto il titolo. La professione, infatti, esige una formazione continua: 90 crediti da conseguire nel corso di tre anni attraverso corsi che riguardino l’ordinamento, le tariffe e l’organizzazione dello studio professionale, la deontologia… Inoltre, data la delicatezza e l’importanza degli argomenti da trattare e affrontare, è estremamente importante che il commercialista si mantenga aggiornato e vigile indipendentemente dall’obbligo richiesto dalle Legge.
In quanto esperto di diritto economico e commerciale, egli assiste i suoi clienti (aziende, soggetti pubblici e privati) fornendo molteplici servizi di natura fiscale, tributaria ed economica.
Egli ha competenze simili a un ragioniere commercialista e a un esperto contabile, ma diversamente da loro, ha conseguito una laurea magistrale e vanta il superamento di un apposito esame di abilitazione, condizione ineliminabile per l’esercizio della sua professione.
Il commercialista ha, inoltre, l’obbligo del segreto professionale (articoli 351 e 342 del codice di procedura penale e 249 del codice di procedura civile).
Incompatibilità della professione
Qualora si fosse intenzionati a intraprendere questa strada, è bene sapere che la professione è incompatibile con quella di: notaio, giornalista professionista, mediatore, agente di cambio, ricevitore del lotto, appaltatore di servizio pubblico, esattore di pubblici tributi e incaricato di gestioni esattoriali, nonché con “l’esercizio del commercio in nome proprio o in nome altrui”.
Laurea, tirocinio ed Esame di Stato: a che età si diventa commercialista?
Una volta ottenuto il diploma, occorre iscriversi alla facoltà di Economia (classe LM-56, Scienze dell’Economia o LM-77 Scienze Economiche ed Aziendali; vecchio ordinamento: classi 64/S o 84/S) e conseguire la laurea magistrale per poi intraprendere un percorso di tirocinio della durata di almeno 18 mesi, presso lo studio di un professionista.
Il tirocinio è un pre-requisito fondamentale per poter presentare la domanda di ammissione utile a sostenere l”Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione di Dottore Commercialista.
L’interessato potrà decidere anche di svolgere tale attività parallelamente al corso di studi oppure di svolgerne una parte (per una durata massima di sei mesi) all’estero.
Una volta conclusa l’esperienza, si può presentare domanda per l’Esame; esso prevede tre prove scritte e una orale, dunque richiede un vigoroso sforzo e un elevato impiego di tempo.
Mentre le prime due prove scritte vertono su materie specifiche, come diritto commerciale, diritto tributario, contabilità d’impresa…la terza ha un taglio pratico e si sviluppa nella redazione di atti relativi al contenzioso tributario.
L’orale, infine, si svolge alla presenza di una commissione e può riguardare, oltre ai precedenti argomenti, anche altre discipline come matematica, statistica o deontologia professionale.
Superato il duro scoglio dell’Esame, occorre iscriversi all’Albo (Sezione A) ed aprire, contestualmente, una Partita Iva. Tutto questo percorso richiede, come minimo, sette anni.
A che età si diventa commercialista, tra ipotesi e realtà
Dunque, a che età si diventa commercialista? Riassumendo quanto finora detto, si può affermare che si possa riuscire a conseguire il titolo di Dottore commercialista, indicativamente, tra i 27 e 30 anni immaginando, ovviamente, di non incontrare alcun intoppo lungo il cammino.
Tuttavia, nella realtà, l’età di accesso alla professione è generalmente molto più alta, per diversi motivi: difficoltà a terminare gli studi in perfetta puntualità, tirocinio che si protrae, studio supplementare, bocciatura all’Esame di Stato…Diventare commercialista richiede, in conclusione, spirito di sacrificio e tanta pazienza.